Georges Simenon – La camera azzurra #GeorgesSimenon

” Una volta era stata sommersa da un’onda inattesa, e gli aveva lanciato uno sguardo in cui a Tony era sembrato di leggere la paura. Non paura del mare. Paura di lui.”

camera-azzurra

Passaggi così per me fanno la differenza tra uno scrittore e un grande scrittore. Pennellate che cambiano il tono, il clima della narrazione, introducendo il lettore in una dimensione enigmatica, priva degli appigli della cosiddetta normalità.
Ti aspetti di tutto. E in questa storia Simenon è abilissimo a condurre la danza sul filo delle rivelazioni progressive, uno strato dopo l’altro. Tuttavia alla fine non nascondo di essere rimasto un po’ deluso: la vicenda sembra schiacciarsi sul frame iniziale (l’immagine languida, sordida, stupenda di Andrée nella camera azzurra) e non ne esce, rimanendo attraccata al senso di ossessione che tutto risolve e spiega, zavorrandone lo sviluppo. Inoltre, l’indolenza del personaggio principale – Tony – finisce col non sembrare troppo credibile.
Bello insomma, ma non quanto pensavo.

Stefano Solventi

Risvolto

«… forse uno dei migliori Simenon che si siano letti. Ed è quasi insopportabile per quanto è bello. Provincia francese, un amore extraconiugale per molti versi inspiegabile e famelico, pochi personaggi, rari esterni. Questi gli ingredienti. Ma nel volgere di poche pagine, lo scrittore ci fa precipitare dentro un universo di indescrivibile, ordinaria infelicità piccolo borghese … Di recente, in Inghilterra e Stati Uniti qualche sciocco si è scandalizzato che Simenon sia entrato a far parte della Pléiade. Lo inviterei a leggere subito La camera azzurra».

La scala di ferro – Georges Simenon #GeorgesSimenon

Confesso un’altra mia dipendenza: i roman durs di Simenon, così li chiamava lui stesso: romanzi duri o romanzi-romanzi, per distinguerli dal filone di Maigret. Lo scrittore Thornton Wilder conobbe Simenon e rimase affascinato dai suoi libri. In una corrispondenza con l’autore scriverà “Nei suoi romanzi c’è la vita vera tutta condensata in poche pagine”.

la scala

I romanzi-romanzi pubblicati da Adelphi sono fino ad ora 53. Bene, ne ho letti circa 50 e dopo l’ultimo uscito:”La scala di ferro” non mi sono ancora stancato, perché un po’ ti sembra sempre la stessa storia che Simenon rappresenta, con una vittima designata che va incontro al suo destino feroce, spesso fatto di azioni dalle conseguenze irrimediabili, come l’Etienne di quest’ultimo libro in un rapporto morboso ma immodificabile con la moglie-amante Louise. La scala di ferro è il riassunto di una vita vissuta nella mediocrità da Etienne, un uomo quasi masochista tormentato e ossessionato dai fantasmi del passato dell’ex defunto marito della moglie Louise.
All’inizio il rpotagonista si racconta in un diario segreto nascosto nel libro di Jean-Henri Fabre “Vita degli insetti” . Ecco, Simenon è uno scrittore entomologo, i suoi personaggi li seziona a poco a poco, li comprende, ce li fa vedere fino in fondo con la compassione che meritano le vittime. Grandissimo Simenon!!!

Renato G.

DESCRIZIONE

«Hai ucciso tuo marito perché volevi me, e io l’ho sempre saputo … Non ti ho detto niente. Perché ti amavo … Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi non fossero che un corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore … Adesso stai uccidendo me, è venuto il mio turno»: questo vorrebbe gridare Étienne Lomel alla moglie Louise, che lui sospetta di desiderare un altro uomo e di avvelenarlo lentamente. Chiuso nella sua stanza, collegata da una scala di ferro alla cartoleria che lei ha ereditato dal marito, Étienne comincia a spiarla, ad ascoltare le sue telefonate, a cercare delle prove…