Più leggo recensioni squillanti e convinte di questo libro, più rimango perplesso.
Forse, alla fine, è veramente solo una questione di gusti: si tratta solo di saper (voler) apprezzare un particolare registro narrativo, una certa ironia e una spiccata vocazione al surrealismo.
Molto semplicemente questo libro non è nelle mie corde, sarà bellissimo, sarà un capolavoro imprescindibile, ma a me non è piaciuto. Delirante, noioso, poco divertente ecc ecc.
Mi ha ricordato un po’ le atmosfere, anche queste deludenti, di “L’uomo che fu Giovedì”.
LA mia reazione, leggendolo, è stata la stessa che ebbi quando, a fatica, portai a termine “Una banda di idioti”, altro capolavoro annunciato dalla cascata di stelline un po’ dappertutto: “ma dove è ‘sto capolavoro”?
Francesco M. Landolfi

