Philip K. Dick #PhilipKDick

Arrivo certamente tardi, da qualche parte si sara’ gia’ scritto.
Bancarella al mare di libri scontati. Dick. L’uomo dai denti uguali. Titolo curioso, pure una bella copertina. Leggo alcune righe,qui e là. Mi piace: acquistato. Mentre pago la commessa insiste perchè ne acquisti un altro dello stesso autore: “Vedrà, è bello!” Ok mi faccio convincere: Memorie di un Artista di Merda. Ragazzi questo qui è geniale oltre alla fantascienza è uno scrittore con i fiocchi. Atmosfere americane anni 60, descrizione perfetta dei luoghi, analisi della psicologia dei personaggi. Ne compro altri!

Bacchetti: anch’io l’ho scoperto abbastanza tardivamente, ma lo trovo davvero un autore affascinante, che peraltro ha ispirato un numero notevole di film geniali. Quelli che hai nominato mi mancano, metto in lista. Per conto mio consiglio vivamente Ubik.

 

Lorenza Inquisition Non è molto il mio genere, metà delle robe che scrive non le capisco 😦 Però riconosco che è bravissimo, dopo vari tentativi a vuoto con libri che mi lasciavano così e cosà ho letto la Svastica sul sole, minchia che bello. Nella mia top 25 di sempre.
lsss
Massimo: I due letti sono dei Romanzi,nulla di attinente alla Fantascienza. Svastica e Ubik romanzi o Fanta?
Luca Bacchetti boh, io non sono bravo con le etichette. Comunque si, fantascienza, se vuoi chiamarla così ma il primo in realtà è più fantapolitica. Viene raccontato un mondo dove a vincere sono stati i Nazisti (non quelli dell’Illinois) e i Giapponesi, e si raccontano gli Stati Uniti dominati e divisi in due, inseguendo un libro proibito (The Man in the high Castle, che è anche il titolo originale). In realtà non ho un ricordo chiarissimo della vicenda, ma alcune immagini sparse, come il collezionismo maniacale dei giapponesi per “reperti storici” tipo l’orologio di topolino, o le colt originali. I risciò che convivono con i razzi supersonici. L’atmosfera cupa e decadente. Ubik è più fantascienza, quello si. Cliniche di vita sospesa, una ragazza con poteri eccezionali e incontrollabili, spostamenti nel tempo, e, su tutto, Ubik. Ché Ubik è Ubik, e basta.  Io più che fantascienza la chiamerei “letteratura visionaria”. Sono immagini e visioni quelle che ti lascia addosso un libro di Dick. Fai anche fatica a stargli dietro, alle volte, e ti capita anche di chiederti dove voglia andare a parare, però le visioni che racconta ti affascinano e ti si appiccicano in qualche modo addosso. Non a caso ha ispirato tanti sceneggiatori e registi cinematografici.
Diegoliano: “La svastica sul sole” tecnicamente è ucronia.
Dick è uno dei miei scrittori preferiti (tolti gli scritti giovanili, una tremenda mappazza).
Imperdibili “Ubik”, “Tempo fuori di sesto“, “Labirinto di morte“, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” e tanti tanti racconti più o meno brevi.
Nicoletta: Prima di leggere Dick pensavo che non mi piacesse la fantascienza XD Il mio romanzo preferito in assoluto e’ Ubik, davvero un capolavoro..ma mi sono piaciuti moltissimo anche tanti racconti (Rapporto di minoranza e altri racconti e’ una bella raccolta, ma anche i libri editi da Fanucci in ordine cronologico sono un bell’acquisto) e poi sicuramente La svastica sul sole, La trilogia di Valis, Ma gli androidi sognano pecore elettriche? e Un oscuro scrutar…e’ balzato da subito tra i miei scrittori preferiti.
ubik

Sophie Kinsella – I love shopping #sophiekinsella #chicklit

kinsella

Ci ho messo “solo” quindici anni a decidermi a leggere il primo libro della serie sullo shopping della Kinsella – I love shopping, nell’edizione italiana – e devo ammettere che a ogni capitolo la tentazione di scaraventare il volume contro il muro e lasciar perdere diventava più forte. Sarà che lo shopping mi lascia abbastanza indifferente e che le dipendenze, anche se allo shopping sfrenato, mi sembrano tutte tragiche e sorriderne mi sembra fuori luogo, ma ho fatto molta fatica a “relazionarmi” con Rebecca, la protagonista. C’è stato un momento in cui mi sono detta che lo scopo del romanzo doveva essere morale, ma l’epilogo non è propriamente in linea con quel che mi aspettavo, la redenzione è solo parziale e vira comunque in una direzione che serve a conservare al limone un po’ di succo da spremere in seguito. Pollice verso, anche se il romanzo è scritto bene e la trama è ben costruita.

maria silvia riccio

Inqui: Qua nel gruppo c’è tutto un giro di ragazze fan, io devo dire che ho letto solo il primo, ed è più o meno la storia della mia vita se togliendo vestiti e borse metti biglietti x concerti e libri. E mi è anche piaciuto e mi ci son divertita, salvo anche trovare in becky e nelle sue vicende una serie di cose frustranti che mi hanno fatto decidere di non leggere i vari seguiti, tipo che alla fine di base è tutto spesso troppo idiota, e soprattutto tutto si ripete sempre uguale all’infinito. Detto ciò idea carina carina e personaggi simpamici in genere, a parte Becky, e non scrive affatto male.

Lazzìa: ma nooo a me piace! io mi sconsolo, ecco

maria silvia: non mi ti sconsolare, dai! è che proprio non mi ha divertito, la Becky. Mi ha angosciato. L’avrei presa a ceffoni, altro che, lei e tutti i suoi sogni ad occhi aperti. Il problema è che non ho il gene dello shopping e non mi parte l’empatia, solo il fastidio…

Lorenza Inquisition Comunque secondo me la devi intendere come essere vittime del consumismo non dello shopping. E io lì mi ci ritrovo eccome! Tutte siamo stato vittime del desiderio di comprare qualcosa che non ci serviva, solo perchè era lì bello e luccicante e nuovo!
maria silvia: ma Anna LittleMax e Stefania, vi siete sciroppare tutta la saga? tutta tutta?
Anna LittleMax Massimino  mi sono appena giocata tutti i punti guadagnati con Infinite Jest! Credo di averli letti tutti, forse mi manca l’ultimo. I primi due mi sono piaciuti: Becky mi fa l’effetto che Stefania definisce “rinfrescarsi la mente”. Non richiede il minimo sforzo e mi fa sorridere. Il primo volume della serie e quello ambientato a New York mi sono piaciuti e mi hanno divertita, oltre al fatto che in alcune pagine io e la Stefania Lazzìa ci siamo un po’ identificate con la personaggia Emoticon smile Emoticon smile mentre gira per negozi dove abbiamo lasciato il cuore e parte del portafoglio. Poi verissimo quello che dici, Maria Silvia, proseguendo nella serie Becky tende a diventare irritante e la sensazione di avere in mano un limone che non è solo stato spremuto ma al quale è stata grattata anche la buccia si fa fortissima. In ogni caso la Kinsella insiste (e come darle torto: vende) perchè anche l’ulitmo che ho letto, che deve essere il 5 o 6 della serie e che contiene il nulla, ha un finale scemo apertissimo a ulteriori sviluppi. 
Stefania Lazzìa Io ho zompato forse solo l’ultimo. Però in compenso c’ho nel mio curriculum la qualunque kinselliana nonché wickhamiana. E non m’annoio, io no che non m’annoio non m’annoio…
Anna LittleMax Massimino E io so che non resisterò e comprerò anche il prossimo…Uno o due della serie NON I love shopping non sono male…
Ilaria Marchetti A me la chick lit piace, ho amato e riletto “Vita bassa e tacchi a spillo”, e lo consiglio, per dire. La kinsella li ho letti ma proprio la protagonista non la trovo sopportabile, fondamentalmente Becky è una deficiente e la sua deficienza al primo libro ti fa quasi sorridere, al secondo già la vorresti picchiare, al terzo: scioglierla nell’acido. Trovo decisamente più apprezzabili invece quelli che ha scritto senza pseudonimo ma col vero nome (o era il contrario?)
Maria Silvia Riccio Kinsella è lo pseudonimo: mi dovrò cercare qualcosa di scritto per non vendere  perché il modo con cui costei – nome vero: Madeleine Sophie Wickham – organizza le parole mi piace ed è forse quel che mi ha tenuto con il libro in mano fino alla fine
Anna LittleMax Massimino La regina della casa e La ragazza fantasma non sono malaccio e sono forse quelli che più si allontanano dallo stile Becky. Evitare assolutamente il nulla siderale di Fermate gli sposi.
Maria Bonaria Dentoni Li ho letti fino a i love shopping con il baby. Ma ricordo il commento di una mia amica, era esattamente come il tuo!! La protagonsta la faceva innervosire. L’idea che non avesse altro obiettivo che foulard o vestiti la rendeva insopportabile.