Dave Eggers – Il Cerchio #DaveEggers

“Questo non è un romanzo sul potere di Google sulle nostre vite, ma su quello che rimane delle nostre vite nell’era di Google”.

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Il tema, ricchissimo di sfumature, del confine tra il diritto alla privacy e una trasparenza che potenzialmente potrebbe “costringere” tutti a mostrare il lato migliore di sè è il cuore di questo romanzo.

Eggers prefigura una sorta di totalitarismo da social network, un misto fra grande fratello, movimenti oscuri di non meglio precisate lobbies, fantasiose teorie complottistiche e una presunta partecipazione collettiva alla democrazia.

La vicenda di Mae, la protagonista che accetterà di diventare al 100% trasparente, riassume pregi e difetti, certezze e dubbi di un simile modello. Perché, a differenza dei totalitarismi classici, nel mondo del cerchio sono gli utenti stessi a partecipare e alimentare questa autarchia moderna.

 La lettura de “Il Cerchio” colpisce perché in fondo così come accadeva nei romanzi di Philip H. Dick, parla di noi e delle nostre ossessioni. Tutto nasce dall’account con password unico per combattere l’anonimato finché, fra i numerosi progetti segreti di ricerca del Cerchio (proprio come accade per Google) si giunge ad ideare un chip che innestato nelle ossa del bambino, lo renda sempre rintracciabile, prevenendo crimini e rapimenti. La trama non è perfetta, ma il tema così attuale e interessante nelle sue declinazioni sia positive che negative che l’autore ha fatto sicuramente centro.

Quindi per me è più uno smile di un frown: provvedo a fare follow-up e mandare uno zing a tutti.

andrea sartorati

DESCRIZIONE

Mae Holland crede di aver fatto il colpo della vita quando viene assunta al Cerchio, la più influente azienda nella gestione di informazioni web (un incrocio tra Facebook e Google). Il Cerchio si occupa di intrecciare tra loro i dati provenienti dalle mail, i social network, i conti bancari, in una società dove la trasparenza è sempre più una parola d’ordine a discapito della privacy. Inizialmente Mae è eccitata da tutto quanto riguarda il suo nuovo lavoro: gli open space avvenieristici, le palestre e le piscine distruibuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, le feste organizzate e le gare sportive, i club e perfino un acquario con rarissimi pesci tropicali… Mae continua a considerarsi fortunata anche quando la vita al di fuori del Cerchio non è più altro che un miraggio lontano, anche quando un ex collega la incontra per farla riflettere su qualche operazione di cui le sfuggiva il senso, anche quando la sua stessa vita inizia a diventare sempre più pubblica, trasparente al mondo esterno. Presto quella che sembrava la storia delle idealiste ambizioni di una donna, diventa una storia di suspense, un’interrogazione a tutto campo sulle questioni della memoria, della privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) per la conoscenza umana.

Dave Eggers – Il Cerchio

“La maggior parte della gente darebbe tutto ciò che sa, darebbe tutte le persone che conosce… darebbe qualunque cosa pur di sapere che è stata vista e riconosciuta, e che potrebbe persino essere ricordata. Sappiamo tutti che moriremo. Sappiamo tutti che il mondo è troppo grande perchè si possa essere significativi. Così, non abbiamo altro che la speranza di essere visti o sentiti, anche solo per un momento.”

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Dave Eggers – Il Cerchio

Poche parole per l’ultimo romanzo di Dave Eggers, non perchè non le meriti ma perchè sono influenzato e non ho voglia di stare troppo al pc; citando Razzi-Crozza: “Bello ma non ci vivrei”.
In un futuro molto prossimo, tutti i servizi iniziano ad essere gestiti dalla “Google” di turno, chiamata il Cerchio, e quando ciò succede in pochi si rendono conto delle implicazioni sulla privacy di ognuno di noi.
Sinceramente, le recensione de Lazzìa e de Quartu mi avevano dato grandi aspettative che Eggers non ha soddisfatto. Ottima idea ma credo potesse essere sviluppata meglio, con un taglio più thrilleristico che farlocco.

Massimo Arena