Francis Scott Fitzgerald – Tenera è la notte

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Arrivo al traguardo del trentesimo libro dell’anno con Fitzgerald. Se devo essere sincera, ho acquistato Tenera è la notte perché la protagonista femminile ha lo stesso nome della mia amatissima gatta, non per la trama descritta in quarta di copertina, ma devo dire che il libro mi è piaciuto abbastanza! La giovane Rosemary, attricetta in vacanza in Francia, frequenta un gruppo di ricconi americani, tra i quali i coniugi Diver. La giovane, inesperta e un po’ sciocchina, finisce non solo di innamorarsi del Sig. Diver (non svelo nulla di eclatante, l’amore scoppia nelle prime 30 pagine) ma rimane anche affascinata dal mondo di facciata di questi ricconi e poi scottata (perché è tutto un mondo di illusioni fatto di corruzione e volgarità). Rosemary crescerà e imparerà, mentre diversa evoluzione avrà la vicenda del Sig. Diver di cui ovviamente non posso parlare, pena spoileraggio!

“Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo.
Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite.
I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio.
Possiamo non perderli neanche per un minuto all’anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.”

Ivana Vignato

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