Io sono il messaggero – Markus Zusak

messaggero

Eqquindi tocca stà in campana a recensire libri qua, che mentre tu pensi che stai facendo come una riflessione ad alta voce, a casa tua, tipo quando partono l’antifurti e te nella protezione della tua cameretta biascichi un inoffensivo “AHO’ AVETE FINITO DE ROMPE LI COJONI?” e invece te sale su casa il proprietario della machina rompizebedei e te corca. Qua come gnente sortiscono l’Autori che magara se offendono e io poi mi dispiaccio, ecco. E comunque com’è come non è, io il predecessore della bambina che salvava i libri non so se l’ho apprezzato o no. Ed Kennedy ha 19 anni, fa il tassinaro abusivo in una non meglio precisata città, ha un’esistenza che scorre abbastanza squallida tra bevute e partite a carte con l’amici ed è innamorato senza speranza di Audrey. Finchè un giorno, dopo aver sventato una rapina in banca, riceve per posta una carta, l’asso di quadri. Da qui si dipana tutta una vicenda sul tipo di Amelie, pe capisse, quel genere di cose che ammè piaciono assai assai, pur essendo desuete e improbabili. Tipo aiutare qualcuno in difficoltà, ecco. Ma non un amico o un familiare, no, un illustre sconosciuto. Me mi piacerebbe abitare in un mondo così, dove qualcuno ti aiuta in un momento critico, ti tira su dal mare in cui stai affogando e ti cucina un piatto di minestra e ti tiene la mano. Solo che è come una favola, come Cinderella e la fata Smemorina bibbidi bobbidi bu, e invece qua l’aria che tira è magnasse la zucca e addobbare i topini che se sa, portano le malattie e sò zozzi. Perciò bè, sto messaggero non so valutarlo, scrittura semplice, storia inattendibile. Epperò quanto me piacerìa se ci fossero più Ed Kennedy ed Amelie e meno Randall Flagg in giro…
p.s. Markus, nel caso dovessi capitare qui, sappi che io ti stimo, comunquemente.

Io sono il messaggero – Markus Zusak

Stefania Lazzìa

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