Massimo Carlotto – La banda degli amanti

carlotto

Un inizio deludente (quante pagine “sprecate” per ricollocare attraverso inutili spiegoni i personaggi dei precedenti romanzi) e un finale furbescamente apertissimo a successivi capitoli, ma in mezzo il solito solido carlotto.

l’autore si conferma ai livelli migliori quando si cimenta nei territori più familiari, ossia quel nord-est arricchitosi in maniera volgare e permeato da un ipocrisia bigotta e benpensante. in questo ambito l’autore si conferma un narratore di razza: le sue pagine sono sempre una perfetta sintesi delle caratteristiche più sgradevoli di quella parte di città che anima, nascondendosi magari dietro un ridanciano spritz, la vita delle piazze padovane.

il giallo sottostante è una vicenda non particolarmente geniale e per una volta carlotto mette in secondo piano la denuncia sociale.

non c’è alcun tema di cronaca (come, in precedenti opere, le sofisticazioni alimentari o la gestione criminale dei rifiuti industriali), ma solo l’incrocio fra due personaggi forti e riconoscibilissimi come beniamino rossini e giorgio pellegrini. l’incontro non si rivelerà un all star game, ma solo una discreta storia.

(e evviva evviva per il nuovo arrivato in casa!)

andrea sartorati

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