L’invenzione della madre, Marco Peano

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L’invenzione della madre, Marco Peano

Lenta e lumachesca st’anno lazzìa, eppefortuna che la bava non la faccio (tranne si m’addormo in treno, vabbè). Del resto c’è un tempo per leggere e un tempo per le serie tivvù, come diceva qualcheduno. E inzomma con grandiiiiiissima difficoltà finii st’ultimo e lo so mica se è dipeso dal libro esso stesso o da me medesima, come al solito in medio stat veritas, ritengo.
Mi trovo d’altronde completamente d’accordissimo con la rece che ne fece la Daniela tempo fa e che mi spinse all’acquisto. Parla del rapporto di un ragazzo ventiseienne con la malattia prima e poi con la morte della mamma. Ora non ponetevi la domanda su quale istinto masochistico porti a intraprendere un percorso libresco sì tosto, ci sono assai motivi, la prossimità con tali argomenti, l’esorciccio, la “curiosità”, la voglia di scoprire un nuovo autore, ecchennesò, ma di tante di quelle robe, potrebbero motivare la scelta. Epperò ho faticato. E ne sono uscita non completamente convinta.

 

Stefania Lazzia

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