J.B.Morrison, La fantastica storia dell’ottantunenne investito dal camioncino del latte

morrison

la cosa più sorprendente del libro è senza dubbio il passato punk-rock dell’autore (cantante di quei carter USM di cui devo pure avere qualche cd), che poco si sposa con una storia assolutamente innocua e priva del minimo scossone a livello di stile narrativo.

dietro al (brutto) titolo si nasconde un tema sempre più frequente nella narrativa e fondamentalmente originale – nel senso che dostoevsky non ha proprio avuto la possibilità materiale di cimentarcisi – in virtù dell’allungamento della vita media.

spesso, come in questo caso, declinato in chiave comica, è comunque quello della solitudine e della inadeguatezza degli anziani.

la storia è la classica vicenda (ormai inflazionata) del vecchietto che si lancia in improbabili avventure.

ma al di là di qualche sorriso – dovuto ad una riuscita ambientazione nella provincia inglese in cui il negozio del rigattiere è il fulcro della vita sociale del paese – e dell’inevitabile parte malinconica (o giovane infermiera, perché non ti innamori di me?), le pagine scivolano mia in maniera non memorabile.

(lo sponsor ha preferito il product placement in masterchef e noi abbiamo cancellato la marca, tiè!)

andrea sartorati

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