Non è facile raccontare banali episodi di quotidianità con ironia e renderli degni di attenzione e di ascolto dosando una innocua manciata di esagerazione, magari amplificando volutamente la propria goffaggine e le proprie insicurezze.
se così fosse, alla macchinetta del caffè saremmo (sarei) tutti (io) interessanti (interessante).
i racconti di rothbart ci riescono e si inseriscono – anche se con una chiave “sociologica” di minore spessore, forse dovuta alla quasi totale assenza di accenni all’attualità – nello scaffale con dignità accanto ai volumi di sedaris.
forse giusto un po’ ripetitivo se letto tutto di un fiato, ma a piccole dosi è stata una scoperta piacevole.
di cui diamo il giusto merito a Massimo Arena
Andrea Sartorati
