Il sentiero dei profumi – Cristina Caboni
Ed ecco giungere, puntuale come un Patek Philippe, il primo libro farlocco dell’anno. Che ormai mi sapete e conoscete la mia necessità di inframmezzare ogni tanto, un sorbetto al limone, al mandarino, na robbina fresca che distragga lo stomaco tra n’arrosto ripieno su un letto di ratatuie e un’aragosta scottata con pomodorini confì e laqualunque.
Imperciocchè arrivorno sto sentiero e sti profumi.
Voglio la favola, disse l’eroina, e fa…vola sia. La discendente di donne profumiere, in un momento un po’ così della sua vita (l’infingardo fidanzato traditore trovato a sdrucinarsi con la classica Altra) decide di trasferirsi a Paris, metter su negozio di essenze, profumi, saponi, candele, costruire la fragranza personalizzata, trovar l’Ammore e l’amiscizzia e tutti vissero felici e contentoni. Larga la foglia stretta la via. Ogni capitolo inizia con la descrizione di un profumo e alla fine c’è un dizionario.
Sta roba dei profumi, degli odori, mi è gustata assai eppoi c’è il Marais e la Provenza e un cincinino chocolat, un tantinello linguaggio segreto dei fiori, e l’autrice ha un’azienda apistica (ciò paura delle api e nun me piace il miele e alora?? si vabbè ma subisco il fascino delle bestiole ronzanti e di quel loro superbo lavoro) e che coltiva rose ebbè, non poteva non riscuotere tutta la mia simpatia.
“E’ vero che il profumo è soggettivo, ma il profumo del fuoco è calore, conforto, pericolo, azione, e lo è per tutti. Così come la pioggia è speranza, futuro. Per qualcuno rappresenta anche l’angoscia, sì, ma comunque è sinonimo di abbondanza. Poi c’è l’odore del mare, del grano, del legno.. potrei andare avanti per ore. Gli odori, quelli buoni e quelli cattivi, vengono elaborati dal cervello a livello istintivo, prima che ce ne si renda conto. E’ scatenano una reazione che affonda le sue radici nella parte più antica della nostra anima.”
Lazzìa
