Storia della bambina perduta, Elena Ferrante

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Allora: finito stanotte (anzi: stamattina all’alba!) l’ultimo tomo della saga L’amica geniale della Ferrante, già ampiamente ben recensita; provo a dire qualcosa anch’io. Per tutta la narrazione dell’amicizia di Lila e Elena, il racconto si intreccia con quello delle vicende italiane, entrambe complicate e drammatiche . Come già ho scritto motivando le scelte migliori dell’anno passato, la Ferrante sa descrivere benissimo quel sentimento totalizzante che è la vera amicizia, capace di dare le stesse gioie e tormenti dell’amore, quella sensazione appagante di sentire comune, di riconoscimento, rispecchiamento nell’altro come conferma di se’. Le due ragazze pur così diverse, anche nei più grandi dolori che la vita riserva, hanno a parer mio comunque la fortuna di attraversare la vita insieme, e anche nei periodi in cui sono lontane la presenza dell’altra rimane un punto fermo. Che per me è fondamentale, avere un punto fermo, e non è mica così scontato. Sullo sfondo, la capacità di raccontare, con etica vibrante al di la’ del giudizio, la storia del difficile periodo della politica italiana, per me emozionante perché vissuto, e tutto il fascino tormentato di una delle più belle e antiche città del mondo, Napoli. Molto bello, non so quanto sia il voto massimo, ma io glielo do’.

Claudia Venturi

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