Ho finito un romanzo italiano finalmente soddisfacente. Lagioia magari sarà un po’ verboso e spesso si perde nei meandri delle menti dei suoi personaggi. Ma alla fine è quello che gli interessa: dietro la storia di una famiglia di costruttori edili di Bari corrotti e che devastano il Gargano con costruzioni e rifiuti tossici, dietro il mistero della morte della rampolla di famiglia, Lagioia è interessato alle dinamiche psicologiche che muovono personaggi spesso umani e contraddittori nelle maglie di una esistenza marcia e corrotta negli affetti e nella vita sociale…dietro la descrizione della nuova ricchezza pugliese, ovviamente impietosa….direi un 7/8
Nicola Gervasini
Descrizione:
Clara è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda della tempesta che l’accompagna. L’ultima volta che l’hanno vista viva, camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto. Questa è la storia di due giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri annidate nella debolezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino all’attimo preciso in cui è già troppo tardi. Al centro c’è un corpo di donna chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere, e intorno l’abissale cruenta vanità del potere. Mobile e intenso, La ferocia è un libro che costruisce un mondo – il nostro.

Finito ieri sera. Lettura che mi ha preso del tempo, ma libro che meriterebbe un approccio intensivo. Grande scrittura, occorre dirlo. Complessa, per certi versi, ma puntata diritta all’angolo in cui cuore e cervello si incontrano e brindano (con sconsiderata lucidità e profonda malinconia) al groviglio dell’essere umani. Le peggiori azioni riescono a denudare proprio lo spettacolo che è la forte fragilità delle lotte a sopravvivere, a sopravviversi. Farsi del male e farne è una sfumatura di colore nell’arcobaleno elettrico dello stare al mondo così come ce lo concediamo, vittime e carnefici, tutti. La famiglia non salva, l’amore guida, la cecità una giustificazione che di morale ha solo le parentesi, il dolore sedimenta ed esplode, sempre, che sia dentro o fuori prima o dopo lui esplode. E porta via. Dal mondo e anche dal resto.
(22 luglio 2016)
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