Mmm… Sono un po’ perplessa. Forse non era destinato ad un pubblico adulto?? L’ho letto in una giornata, il che dovrebbe deporre a suo favore per piacevolezza ma mi sembra un po’, passatemi il termine, “paraculo”. Troppo facile farmi piangere con una storia d’amore tra giovanissimi malati terminali…
Francesca Ogana
