Non so mica se mi sia piaciuto. Lo consiglierei comunque, per quella descrizione melanconica che fa di Anytown, USA in un’epoca che non c’è più, per quella ricerca sociologica sotto traccia, per quella delirante nostalgia dell’adolescenza con cui è scritto, ma nonostante gli innegabili poetici pregi, non mi ha convinto del tutto. Forse è il punto di vista del narratore feticista, la prospettiva da cui osserva, a infastidirmi; forse è l’attribuzione di responsabilità sul finire, ma mi è rimasto addosso un non so qual disagio… Adesso lo lascio lì per un po’ e poi me lo rileggo.
Maria Silvia Riccio
