Il buon Morozzi, oltre che springsteeniano, è un amico, e quindi mi dispiace molto dire che questo libro non mi ha convinto. Lontano dal suo stile, e per questo va ammirato il coraggio, ma anche se le 150 pagine o giù di lì scorrono, i personaggi sono – volutamente – antipatici, ma gli incastri funzionano solo fino a un certo punto, e anche gli spazi limitati in cui si svolge la trama non aiutano, ma anzi, limitano anche il campo d’azione.
Buono il tentativo, un po’ meno il risultato.
Paolo Zenone
