Amo molto Ozpeteck. Amo la finestra di fronte e soprattutto Cuore Sacro e tante altre scene di film meno riusciti. Comunque mi trovo spesso in sintonia con lui. Amo il suo modo di rubare storie. Leggendo, ho viaggiato a Istanbul, ho vissuto nella sua famiglia e mi sono ritrovata nella forza di sua madre. La storia narrata qui è doppia: lui che torna a salutare la sua casa dell’infanzia in via di demolizione e una donna che viaggia col marito e che cambierà, per sempre.
Non temete la sdolcinatura, c’è, (è Ozpeteck) ma è marginale.
Come in ogni viaggio vero o virtuale a Oriente, succederà di riconoscerlo e di voler partire.

Barbara Facciotto