Markus Zusak – Storia di una ladra di libri

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Cosa mi ha colpito di più in questo libro, a parte il modo in cui è costruito, la scrittura, la storia? Mi hanno colpito i gesti, e nella mia memoria ne ho ritrovato altri, reali o immaginari, in alcuni libri che ho amato.
I gesti di Giorgio Perlasca, un banale commerciante, che un bel giorno si finge console spagnolo.
I gesti della madre di Viktor, oculista, che nel ghetto cura i vecchietti con la cataratta e dice loro che massimo 6 mesi e saranno guariti.
Il gesto della signora greca che nutre Enaiat.
Il gesto di un funambolo che trasmette la bellezza.
E i tanti gesti di questo libro. Uno su tutti: Hans Hubermann, l’imbianchino che suona la fisarmonica, dona il pane.
In questa vita qui, in cui si ritiene di dover coniare una nuova parola, dispregiativa (buonismo, che sostantivo orribile), per sostituire un vocabolo che già esiste ma pare non si possa più nominare senza essere derisi, in questa vita qui io vado cercando, in me e negli altri, questi gesti e ciò che li ha ispirati, un’altra parola al bando, compassione.

Lazzia

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