Lo Stralisco – Roberto Piumini #RobertoPiumini #Einaudi

Illustratore: C. Mariniello
Collana: Storie e rime

– Guarda là, padre – disse il bambino indicando attorno – vedi, le radici del prato sono nel cielo della terra, e i fiori sono radici nell’aria.
Con la mano aperta copriva da lontano la fascia dipinta sulla parete.
– I fiori sono radici nell’aria. Gli animali entrano ed escono, sono dentro e fuori. Entrano nella terra, escono dal cielo. Il prato li protegge nel loro passaggio. Li protegge. Li sente tutti e li protegge.
Ganuan sollevò la mano del figlio e la baciò.
– È vero quello che dice Sakumat, figlio. Tu sei un poeta.
Madurer sorrise.
– Il prato è un poeta, – disse, e nuovamente si assopì.

Io non lo so cosa ti accade a undici, dodici anni, se ti trovi a leggere un libro così. Non posso saperlo perché l’ho letto che di anni ne ho quaranta. Immagino però ti accada qualcosa di molto bello, nel momento esatto in cui ti ritrovi dentro a una storia di una semplicità accecante, capace di colorarti i sentimenti, di tradurli in gioco e speranza; una storia capace di farti sentire il respiro del mondo, fermandolo senza arrestare il tempo. Immagino che la tua testa di bambino finisca per muoversi dentro a una curiosità liberatoria, in cui scoprire l’amicizia e l’amore, il cosa dell’amicizia e dell’amore, finisce per stordirti di pace, la pace necessaria a credere che la vita valga sul serio la pena, a prescindere da come si è arrotolata a tuoi piedi.
Insomma, questa cosa del *trovare i propri orizzonti*, del mettere segno su segno il Poi della vita, la vita che continua; questa cosa del dialogo fra un adulto e un bambino, dialogo che diventa la possibilità di scegliere dell’adulto e la voracità dell’esserci del bambino, mescolate dentro alle sfumature di una umanità straordinaria (la mia personalissima idea di fede: credere nell’essere umano e nelle sue eccezionali sfumature); questa cosa di un padre che bacia la mano del figlio e in quel gesto c’è tutto quello che significa stare al mondo: questo libro mi ha ubriacata, come solo sanno fare i rosoli, come solo possono le vette, come, nei fatti, solo riescono i brividi procurati alla pelle da altra pelle.
Ecco, regalatevelo, se già non fu. O regalatevelo di nuovo. La bellezza dell’essere umani passa da qui, dalla grandezza del saper dire la vita e l’amore con tutta la loro prepotenza di cose normalissime.

«Viveva nella città turca di Malatya un pittore di nome Sakumat, non giovane ma nemmeno anziano: aveva l’età in cui gli uomini saggi sanno stare in amicizia con se stessi, senza perdere quella degli altri.»

Rob Pulce Molteni

DESCRIZIONE

“Stralisco” è una parola strana, che non si trova sul vocabolario: fa parte di un gioco fra Madurer – un bambino – e Sakumat – un pittore. Madurer è malato e deve stare sempre rinchiuso al buio. Sakumat ha il compito di mostrargli il mondo attraverso i suoi dipinti. Il loro rapporto si trasforma in una storia di amicizia totale che unisce un bambino, un uomo e – sullo sfondo – un padre, in un’avventura molto intensa. “Lo stralisco” è una favola sulla possibile felicità di chi accetta fino in fondo di guardare il mondo attraverso gli occhi della poesia e dei segni dell’arte. Una favola per ragazzi che anche il pubblico adulto ha saputo apprezzare. Le tavole di Cecco Mariniello accompagnano il lettore in un mondo fantastico nel quale la pittura ha il compito di sostituire la realtà.