Guardami negli occhi – Giovanni Montanaro #GiovanniMontanaro

Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Anno edizione: 2017

Una lettura velocissima, romantica, adatta all’ombrellone ma ancor più adatta ad un week end romano.
La storia dell’amore tra Raffaello e la Fornarina che non si sa poi se sia vera, ma poco importa.
Poco importa se davvero Margherita fosse la figlia di un fornaio di Trastevere oppure, come sostengono alcuni studiosi, il forno sarebbe solo allusione dell’organo riproduttivo femminile (ehm ehm), sta di fatto che molte tele di Raffaello, dalla Madonna Sistina, al Trionfo di Galatea, alla Velata hanno il volto di questa donna, ed è proprio lei, la protagonista del nostro romanzo.
Già ospite del convento di Sant’Apollonia, dopo aver perduto il proprio amore, morto giovanissimo, la donna racconta così la storia d’amore struggente, totalizzante, col suo pittore, nella Roma del Cinquecento tra palazzi, arcivescovi, cicisbei e malfattori di ogni sorta. E sembra davvero di vivere in quelle strade, vengono citati luoghi, nomi e cognomi. E viene narrata la storia di quel piccolo anello che Ghita porta al dito. Un semplice cerchietto con un lapislazzuli … ehhhhhh l’amore, l’amore….

no, non potevo più morire
Sarei rimasta così per sempre.
Non sarei invecchiata, non potevo più invecchiare.

Ho capito quando mi amava.
Quanto aveva amato davvero me.
Con quel dipinto, era successo qualcosa.
Qualcosa di sconvolgente, di meraviglioso

Barbara Facciotto

Descrizione

Nessuno ci fa caso. È un anello piccolo, d’oro, con un lapislazzuli. Quasi non lo si vede, quando si guarda la Fornarina di Raffaello. Eppure quell’anello seminascosto, nella parte bassa del dipinto, racchiude una storia che da secoli affascina e incuriosisce. Nessuno ne ha mai davvero svelato il segreto.
Margherita detta Ghita, la figlia del fornaio, la ragazzina appena adolescente che sta a Trastevere, gli occhi scuri, le mani piene di farina, e Raffaello, giovane anche lui, il pittore più grande, prediletto dai papi, pieno di grazia e di talento. Una storia d’amore irripetibile, una delle più grandi di tutti i tempi, che sboccia tra povertà e ricchezza, tra la frenesia degli umili e il potere dei papi e dei cardinali, che deve passare attraverso il fidanzamento quasi obbligato di Raffaello con Maria Dovizi, che cresce e continua a fiorire a dispetto di calunnie e avidità.
Sullo sfondo, la bottega di Raffaello e di Giulio Romano. La voce di Ghita, da dietro le grate del convento di Sant’Apollonia, racconta di quella Roma disabitata che all’inizio del Cinquecento comincia la gloria del suo Rinascimento, e di tutte le fatiche, le lotte e le violenze, di quel loro amore che nessuno vuole, a cui nessuno crede, che viene negato, scacciato, irriso, ma che in fondo è l’unica cosa che resta. Grazie a quel dipinto di formidabile sensualità. Che è l’ultima cosa che Raffaello ha fatto su questa terra, l’unica che ha fatto per lei soltanto, quando le ha detto, per l’ultima volta: “Guardami negli occhi”.

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